L’Ente gestore della ZSC Rocca dei Corvi-Mao-Mortou è la Provincia di Savona. Il sito è stato designato ZSC con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 7 aprile 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28 aprile 2017.
Il sito è importante per i contrasti floristici e vegetazionali legati alle differenze dei substrati geologici (tra i quali appaiono fortemente condizionanti i calcari dolomitici) e delle esposizioni che permettono a breve distanza dal mare e a quote basse la presenza di frammenti di lande a calluna e di faggeta.
In buono stato di conservazione sono alcuni aspetti di macchia mediterranea e di sughereta. Le praterie xerofile, localmente ricche di orchidee e i residui di foreste riparie sono tra gli habitat d’interesse prioritario.
Il sito ha notevole importanza per varietà di habitat, alcuni dei quali rappresentano esempi in buono stato di conservazione, rari a livello regionale, e per diverse specie endemiche o rare come la campanula di Savona e il pelodite (un rospo endemico).
La Sughereta Natte di Bergeggi è il bosco di querce da sughero (Quercus suber) di maggiore estensione nella Liguria centro occidentale.
Localizzata nel versante sud-est del territorio comunale è Area Protetta Provinciale.
La stazione si estende sulle pendici di M. Rocchetto, tra le quote di 250 e 200 m. s.l.m. prevalentemente su substrato scistoso. Le sughere si presentano in nuclei più o meno densi, qua e là insieme con esemplari di roverella (Quercus pubescens) o, verso i margini dell’area, in esemplari isolati. Dove il terreno è più profondo, le sughere hanno dimensioni discrete (altezza: 9-10 m, diametro del tronco: 40 cm circa) e presentano un forte rinnovamento. E’ probabile che la stazione avesse in passato una maggiore estensione perché altri alberi di sughera si trovano sparsi anche nell’adiacente zona urbanizzata presso la colonia di S. Sebastiano.
La quercia da sughero è riconosciuta come specie botanica di particolare pregio in quanto cresce e si sviluppa solo in particolari condizioni climatico-ecologiche; per questo motivo la sua distribuzione nel bacino mediterraneo è molto irregolare. La quercia da sughero produce un frutto denominato ghianda (simile a quella delle altre specie del genere Quercus, tra cui il leccio, la rovere e roverelle); per questo motivo la Famiglia delle Fagaceae prende nome dal greco fagein (mangiare), infatti, in tempi passati ha sfamato anche l’uomo e veniva usata tostata per produrre infusi di colore scuro che ricordavano il caffè. L’importanza economica della quercia da sughero è legata soprattutto all’uso della “corteccia” per produrre oggetti galleggianti e isolanti (es. i tappi delle bottiglie). I galleggianti delle reti da pesca posizionati sulla lima da sugheri in ligure sono detti nattelli (da natta=sughero), anche se ormai sono in plastica. L’estremo adattamento al clima mediterraneo da parte della quercia da sughero, fà si che nel caso del passaggio del fuoco, la sua “corteccia” costituita da materiale ignifugo non comporti la morte dell’albero.
Lungo il sentiero che collega Torre d’Ere a Gola S. Elena è stato allestito un percorso botanico con importanti finalità didattiche, educative, turistiche. Il sentiero è rappresentativo del territorio di Bergeggi, caratterizzato da una grande varietà di specie vegetali, dispone di due bacheche poste agli ingressi, illustranti le norme di comportamento, la carta dei sentieri di Bergeggi, e lo schema del percorso stesso.
Lungo il percorso sono evidenziate, su appositi leggii, 18 specie vegetali particolarmente rappresentative della nostra flora, quali: cisto femmina, cisto di Montpellier, cisto a foglie sessili, edera, fillirea, leccio, lentisco, mirto, olivo, ombelico di Venere, parietaria, pino d’Aleppo, pungitopo, gaggia, robbia, roverella, salsapariglia.
In prossimità di una caratteristica costruzione rurale, avente funzione di antico rifugio contadino, denominato “Teciu”, sono presenti due tavoli con panche.