L’attività da diporto, associata all’incremento della pressione turistica, ha molte interazioni con l’ambiente circostante.
La Liguria è la regione con il maggior numero di posti barca (circa 23.500), pari al 26% del totale nazionale.
Il bacino ligure è uno dei più frequentati dai diportisti del Mediterraneo, sia locali sia in transito.
Fra i più importanti impatti del diporto sull’ambiente ricordiamo gli ancoraggi, il rilascio di rifiuti e di acque di scarico in mare.
Le ancore danneggiano le biocenosi di fondo. In ambito Mediterraneo sono ritenute di particolare pregio le biocenosi del coralligeno, delle praterie di faneragame (Posidonia oceanica, Cymodocea nodosa, Zoostera marina e Zoostera noltii) e il letto di maerl (il termine “maerl” indica una struttura biogenica risultante da varie specie di alghe rosse coralline, dotate di scheletro rigido di carbonato di calcio, che crescono sul fondale, come alghe coralline a ramificazioni libere, a rametti o a noduli, formando sedimenti nelle pieghe dei fondali melmosi o sabbiosi. I letti di maerl sono di solito composti di una o più alghe rosse variamente combinate, in particolare Lithothamnion coralloides e Phymatolithon calcareum). Queste biocenosi risultano essere vulnerabili agli urti meccanici, poichè sia l’ancora stessa sia la catena provocano danno per urto sul fondale, in seguito alla fase di cala: spostate dal vento e dalla corrente, le barche ruotano sull’ancora e strisciano sul fondo con la catena, che strappa foglie di posidonia, spugne, gorgonie e quanto altro (“occhio non vede, cuore non duole!”).
Durante il recupero, l’ancora può strappare per esempio blocchi di fasci fogliari di posidonia, rizomi e sedimento inglobato. I danni causati dagli ancoraggi variano secondo le dimensioni e la forma dell’ancora e della catena, le condizioni meteo marine, del modo con cui si salpa l’ancora e inevitabilmente dalla frequenza.
Video: “Il disturbo antropico – Impatti degli ancoraggi sulle praterie di Posidonia”; Regione Liguria e Osservatorio Ligure Pesca e Ambiente, Genova, 2008
Per approfondimenti sull’argomento:
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- Gestione sostenibile del diportismo in Mar Ligure: l’impronta ecologica (tesi di Laurea specialistica in Scienze ambientali anno accademico 2008-2009, Università degli Studi di Genova).
- Fondazione ECOPORTS www.ecoports.com