Il mimetismo in mare è cosa comune, poiché la maggior parte degli organismi traggono vantaggio dal fatto di essere visibili meno facilmente, in primis per non essere predati e/o per predare con maggior efficacia. Classico esempio delle colorazioni criptiche sono le seppie, i polpi, gli scorfani insieme ad altri numerosissimi “colleghi in travestimento”.
Questi organismi, oltre ad avere il colore dell’ambiente in cui vogliono celare la loro presenza (omocromia), spesso ricordano anche le forme dell’ambiente che li circonda (omomorfia). Anche senza bisogno di conoscere la complessa ecologia di molti pesci, è per esempio facile intuire l’habitus pelagico o bentonico della maggior parte degli esemplari di pesci, anche osservandoli sul banco di una pescheria, in base alle gradazioni di colore del corpo. Le tonalità del blu sono indossate dagli organismi che vivono in mare aperto (pelagici), come i pesci azzurri, gli squali del largo ed i cetacei.
La convergenza evolutiva ha portato organismi così diversi tra loro, come i pesci ed i mammiferi marini (e gli ittiosauri nel passato), ad assumere un “travestimento” simile.
Spesso questi organismi presentano un dorso scuro ed un ventre più chiaro (ombra inversa), in modo che se visti dal basso o dall’alto possano apparire meglio mimetizzati. Gli organismi interessati da colorazioni appariscenti sono spesso ascritti al dominio del fondo (bentonico): semplicemente tentano di richiamare le varietà di colori presenti nelle comunità del fondo; per questo semplice motivo gli abitanti dei substrati molli sono spesso di colore sabbia.
I pesci ascritti al gruppo dei così detti “pesci piatti” hanno la peculiarità di essere colorati nel solo lato del corpo visibile dall’alto. Questi interessanti abitanti degli ambienti sabbiosi, esattamente come gli altri pesci, nei primi giorni di vita dopo la schiusa, nuotano sulla verticale dorso-ventre, fino a quando non raggiungono il fondo (le uova dei pleuronettiformi ospitano all’interno di essi una goccia di olio che le fa galleggiare e schiudere in superficie). Da questo momento in poi, presentano un lato del corpo più colorato (il destro nel caso di sogliole e passere di mare ed il sinistro nel caso dei rombi) che disporrà di entrambi gli occhi grazie ad una graduale migrazione di uno di essi: in questo modo entrambi gli occhi potranno guardare cosa succede intorno a loro verso l’alto, mentre l’altro lato (quello poggiato sul fondale) rimarrà depigmentato per tutta la vita dell’animale; a questo punto il pesciolino nuoterà disteso su un fianco per il resto della sua vita. Gli amanti della cucina si potranno rendere conto di ciò osservando durante la pulizia di un pesce piatto, dove sono posizionate la bocca, l’apertura anale e le viscere.
Grazie a complesse risposte nervose e muscolari, a partire da un impulso visivo, alcuni organismi (vertebrati e cefalopodi meglio degli altri) riescono a cambiare colore in tempo reale attraverso l’uso di particolari cellule dette cromatofori. La possibilità di disporre di occhi, sistema nervoso, muscolatura e cromatofori hi-tech fa si che alcuni organismi riescano a modificare colore e forma del proprio corpo in tempo reale. Sott’acqua i colori non appaiono come fuori, infatti la luce del sole penetra in modo diverso le profondità, e più si scende nei fondali e più le radiazioni visibili delle colorazioni calde vengono assorbite velocemente. Al di sotto dei 5 metri di profondità, per esempio, il rosso appare come un colore neutro decisamente mimetico. Il sub lo sa molto bene e per questo vengono utilizzate da lui potenti torce (…e flash dai fotografi) per godere delle tinte accese celate dai fondali, come per esempio il rosso fuoco delle gorgonie e del corallo.
Ma i colori, oltre a servire per mimetizzarsi nell’ambiente, servono anche per comunicare stati emotivi ed ormonali. Noto è il caso dell’intelligente polpo che, quando spaventato, tende ad assumere colori che virano verso il bianco e, quando irritato, tende a diventare rossastro. Ancora più interessanti sono le livree riproduttive. In natura il fatto che il maschio sia più colorato e appariscente della femmina è cosa comune, basta immaginare l’esempio terrestre del fagiano. Gli individui di sesso maschile, quando la life history della specie prevede combattimenti e/o rituali nuziali, presentano una colorazione estremamente più vistosa della femmina.
Noto è il caso dei labridi (famiglia a cui appartengono tordi e verdononi). Per esempio le donzelle (scientificamente denominate Coris julis e in Liguria dette “ziguele”), simpatici pesciolini costieri che hanno la particolarità di essere ermafroditi insufficienti proterogini.
Sembrano delle parolacce, ma queste parole altro non vogliono dire che la specie donzella nasce con entrambe le gonadi femminili e maschili (ermafroditi), che non è in grado di fecondarsi da sola (insufficiente), e che raggiunta la prima maturità sessuale diventa femmina (proterogini), detta in questo caso livrea primaria. Ogni cambiamento del sesso è seguito da un mutamento importante di colorazione dell’animale. Durante questo periodo, la femmina entra a far parte di un harem di femmine, all’interno del quale è presente un unico e fortunato maschio, poiché è l’unico addetto all’inseminazione di tutte le femmine. Andando avanti con l’età, le gonadi femminili regrediscono e avviene la maturazione di quelle maschili. Questo mutamento è seguito
da un cambiamento di livrea. Alcune volte capita che l’inversione sessuale sia più rapida del cambio di colorazione, consentendo perciò ad un maschio in livrea primaria di entrare nell’harem di un maschio dominante e fare bizzeffe a sue spese.
La primavera in mare è stagione di amori, anche se alcuni organismi preferiscono altre stagioni, vuoi per motivi trofici o altro; d’altra parte in mare le temperature sono più miti che in terra, grazie al volano termico costituito da tanta massa d’acqua.
I subacquei che frequentano l’Area Marina Protetta, grazie alla grande quantità di cernie brune che hanno ripopolato i suoi fondali a partire dall’instaurarsi dei regimi di protezione (effetto “riserva”), nella stagione estiva potranno apprezzare le differenti colorazioni di individui di età diversa, a partire da un marrone di base, che è ricoperto con macchie chiare di forma, dimensione e densità diversa in base all’età dell’animale. La cernia è anch’essa proterogina: la prima maturazione gonadica arriva intorno ai 5 kg di peso dell’animale e la seconda intorno ai 10 kg. Il pescatore subacqueo che negli anni precedenti l’istituzione dell’AMP selezionava per taglia gli individui catturati, e cioè sparava principalmente individui di taglia grande, ha decisamente destrutturato la popolazione incidendo direttamente sulla sex ratio della specie. Durante la stagione degli amori i grossi maschi dominanti scandagliano nervosamente il proprio territorio, e tengono sotto controllo le proprie femmine. Nel caso in cui avvenisse il decesso del maschio dominante la femmina più grossa dell’harem, se in possesso dell’età minima per
l’inversione sessuale (circa 10 anni), andrà incontro ad un cambio di sesso indotto da condizioni “sociali” e non genetiche.