Per chi non ne fosse a conoscenza, l’Associazione Amici dell’Acquario di Genova (in collaborazione con l’acquario stesso attraverso la Fondazione Acquario di Genova Onlus, e con il supporto della Compagnia San Paolo) è solita ogni anno organizzare i cosiddetti “Mercoledì Scienza”: tutti i mercoledì hanno luogo nell’auditorium dell’Acquario incontri gratuiti su temi scientifici (spesso interdisciplinari), a scopo divulgativo e di facile accessibilità, pur mantenendo il rigore scientifico.
Quest’anno, il ciclo di seminari cominciato ai primi di maggio (link) e che la Fondazione ha voluto dedicare alla prossima giornata mondiale degli Oceani (l’8 giugno), intitolandolo “Aspettando l’Ocean Day”, si è però contraddistinto dagli altri cicli che lo avevano preceduto perchè in uno degli incontri, oltre alla tematica prescelta per la discussione, si è si è raccontato anche del Progetto ReLife, cioè: anche in ques’occasione, la “nostra” Patella protagonista dell’evento, al centro dell’attenzione -e di una platea che, testimonio personalmente, era pure alquanto grande!
Quest’appuntamento, tenutosi lo scorso 22 maggio, in particolare vedeva la trattazione di un argomento già in sè affascinante, dal titolo “Animali fantastici e dove ritrovarli”, condotta da relatori altrettanto di per sè “speciali”: Giorgio Bavestrello, Professore di Zoologia all’Università di Genova (Distav -tra l’altro, proprio uno dei miei più cari prof. dei tempi universitari) e Simone Bava, ovvero il nostro caro Direttore dell’Area Marina Protetta. Solo loro, in effetti, avrebbero potuto magistralmente parlare, a un pubblico evidentemente incuriosito, di animali che da miti sono divenuti realtà (o viceversa?), del ritorno di specie che si ritenevano scomparse e della scoperta di organismi in luoghi dove non erano mai stati osservati!
Dunque, in un tale scenario cosa c’entrava Patella ferruginea? Ebbene, la “nostra” Patella è valsa come un’ulteriore esempio di organismo che, se un tempo ampiamente diffuso in tutto il Mar Mediterraneo (di fatto, endemico e tra i più grandi molluschi gasteropodi dello stesso mare), attualmente si ritrova solo nel bacino occidentale e in poche, ristrette aree; infatti, considerato uno tra gli invertebrati marini a maggior rischio d’estinzione, e per questo protetto dalle due Convenzioni di Barcellona e di Berna e dalla Direttiva Habitat, come sappiamo dal 2016 è inoltre oggetto del Progetto ReLife, che si propone di reintrodurla nelle tre AMP liguri di Portofino, Bergeggi e 5 Terre.
Ecco, probabilmente anche grazie all’attività del Progetto, si è riportato che nel corso della scorsa estate 2018 i nostri colleghi-ricercatori dell’Università di Genova (Distav), impegnati a monitorare tratti di costa della nostra AMP e di quella delle 5 Terre, avevano avvistato una decina di esemplari in entrambe le aree (ricordo, a proposito, alcuni articoli pubblicati su testate locali di quei giorni -in “Comunicazione & Rassegna Stampa”), testimoniando così la naturale, storica presenza di questa specie nel nostro mare.
Che dire di più di questo evento, se non che è stato un altro grande successo? Augurandoci che, sia dal punto di vista operativo-progettuale che da quello comunicativo-divulgativo, si possa continuare così, saluto i nostri cari lettori invitandoli a non dimenticarsi del vicinissimo 8 giugno per l'”Ocean Day“, per celebrare insieme tanto la bellezza quanto l’importanza che il nostro Mar Mediterraneo così come tutti gli altri mari ed oceani rivestono per noi e il nostro Pianeta e dimostrargli il nostro rispetto, cercando ciascuno di adottare pratiche un poco più ecosostenibili -e possibilmente, non solo quel giorno bensì sempre più.